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Prosegue la preparazione della squadra di sci di fondo del Comitato FISI AOC, che si sta svolgendo in due gruppi separati, uno cuneese e l’altro torinese, per ridurre al minimo i rischi legati all’emergenza covid-19, mettendo giustamente al primo posto la salute degli atleti. La scorsa settimana si è svolto un doppio appuntamento per i giovani fondisti piemontesi. Il 30 settembre otto fondisti cuneesi si sono allenati a Roaschia, sotto lo sguardo attendo dei tecnici Andrea Gola e Matteo Giordan. Assenti Giorgia Salvagno (Valle Pesio) ed Elisa Gallo (Entracque), hanno partecipato alla giornata di allenamento soltanto atleti di sesso maschile: Martino Carollo (Entracque), Lorenzo Castoldi (Entracque), Andrea Gastaldi (Valle Pesio), Samuele Giraudo (Valle Stura), Davide Ghio (Entracque), Alberto Rigaudo (Entracque), Gabriele Rigaudo (Entracque) e Filippo Tranchero (Valle Pesio). I torinesi si sono invece incontrati a Pragelato il 4 ottobre. Gli allenatori Andrea Gola e Francesco Ottino hanno convocato cinque atleti: Irene Negrin (Prali), Beatrice Laurent (Sestriere), Raoul Bertalotto (Sestriere), Simone Negrin (Prali) e Stefano Menusan (Sestriere).
Alla vigilia dell’ultima fase della preparazione abbiamo chiesto all’allenatore Matteo Giordan di fare il punto della preparazione sulla fase estiva che si è appena conclusa, per capire anche come ci si è mossi in un periodo storico difficile a causa dell’emergenza covid-19. «Seguendo le linee guida federali e i protocolli di sicurezza nel rispetto delle norme in vigore – ha affermato Giordan – siamo riusciti ad avviare l’attività attraverso allenamenti collegiali con micro gruppi da inizio luglio per circa ventiquattro giornate complessive di allenamento per ogni atleta. Inizialmente abbiamo diviso la squadra in tre macro aree di lavoro: due nel cuneese e una nel torinese. I gruppi cuneesi sono stati seguiti da Andrea Gola e Matteo Giordan, quello torinese da Francesco Ottino, in modo da limitare al minimo i contatti tra gli atleti creando così delle piccole “bolle”. Ovviamente abbiamo utilizzato tutti i mezzi tecnologici a disposizione per confrontarci tra allenatori e con gli atleti. Da fine estate, poi, i gruppi sono diventati due, uno cuneese e l’altro torinese. A fine agosto, abbiamo anche avuto la possibilità di svolgere alcuni test tutti assieme sfruttando dei larghi spazi all’aperto come campi di calcio o piste d’atletica. Ora, con l’inizio della scuola, abbiamo cambiato la programmazione andando ad aumentare il numero di allenamenti intensivi».
A novembre sono in programma due raduni sulla neve, a inizio e metà mese. Essi sono ancora in fase di definizione, in quanto molto dipenderà dal calendario delle gare, non ancora ufficializzato dalla Fisi, dalla situazione della neve e ovviamente anche dall’evolversi dell’emergenza covid-19.
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Sono settimane piuttosto impegnative per Lorenzo Romano. Il fondista del Centro Sportivo Carabinieri, nativo di Demonte, ha partecipato a un lungo raduno di due settimane con il gruppo “Milano Cortina 2026” della nazionale, guidato da Fulvio Scola e Renato Pasini, del quale fa parte.
Dal 6 al 12 luglio il classe ’97 cuneese e i compagni di squadra Anna Comarella, Caterina Ganz, Francesca Franchi, Martina Bellini, Cristina Pittin, Stefan Zelger, Michael Hellweger, Paolo Ventura, Simone Daprà, Luca Del Fabbro e Davide Graz, si sono allenati a Predazzo insieme agli atleti della Squadra A, guidata da Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani, effettuando anche dei test sulla sprint.
Dal 12 al 19 luglio, poi, i gruppi si sono divisi, con i big azzurri ad Anterselva e il gruppo Milano Cortina 2026 a Lavazè. Nel programma, ai 1800 metri della località trentina, tanto skiroll grazie alla pista appena asfaltata, un test sui 15km, ma anche camminate e corsa in montagna, corsa balzellata, tanti allenamenti lunghi e palestra.
Concluso il raduno, qualche giorno di scarico a casa, poi per Romano un nuovo viaggio in Trentino, questa volta a Rovereto, dove il 23 luglio, presso il CeRism, effettuerà i classici test atletici sul tappeto. Successivamente il ritorno a casa, ancora qualche giorno per recuperare un po’ di energie, prima di ripartire la settimana successiva verso la Toscana, quando il Gruppo Milano Cortina 2026 di Scola e Pasini si allenerà presso il Centro CONI di Tirrenia insieme agli altri atleti del folto gruppo Milano Cortina 2026, quelli guidati di Simone Paredi.
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Una doppia bella soddisfazione per Samuele Giraudo, classe 2003 dello Sci Club Valle Stura, che è stato selezionato quest’anno sia per la nazionale di skiroll che per quella di sci di fondo. Lo scorso maggio, infatti il giovane di Vinadio è stato inserito dalla FISI nella Squadra Giovani della nazionale di skiroll, diretta da Michel Rainer ed allenata da Emanuele Sbabo. Un mese dopo è arrivata poi la seconda soddisfazione, l’ingresso nel Gruppo Atleti di Interesse Nazionale dello sci di fondo, seguito dal cuneese Paolo Rivero, anche allenatore della nazionale juniores femminile, che dovrebbe effettuare alcuni raduni in autunno, se la situazione legata alla pandemia di covid-19 dovesse permetterlo. Quest’ultima è la certificazione degli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno in quella che per il giovane della Valle Stura è stata la prima stagione nella categoria Aspiranti. Di tutto questo Giraudo ha parlato nell’intervista rilasciata all’ufficio stampa del Comitato FISI AOC.
Ciao Samuele. Una bella soddisfazione per te aver ottenuto questa doppia convocazione.
«Sicuramente rappresenta un ottimo punto di partenza. Sono molto felice di essere entrato nella nazionale di skiroll, in quanto mi diverto molto l’estate a gareggiare sulle rotelle. Anche l’ingresso nel gruppo AIN è molto positivo, perché mi consentirà di allenarmi e avere un confronto con altri giovani atleti che in ambito nazionale affronterò nel corso della stagione. È molto positivo essere stato inserito in entrambi i gruppi».
Come sei arrivato alla nazionale di skiroll?
«Da sempre ci alleniamo sugli skiroll in estate, in quanto sono propedeutici allo sci di fondo, disputando anche alcune gare importante come il Criterium a Verrayes. Mi piacciono particolarmente le gare sui circuiti come Forni Avoltri, perché ricordano molto lo sci di fondo, e anche le sprint, ma non quelle da cento metri che non ho mai fatto. Nella passata stagione ho ottenuto degli ottimi risultati in queste gare, ma anche in salita mi sono trovato piuttosto bene, così hanno deciso di chiamarmi. Sono felice, trovo lo skiroll molto divertente».
Nello sci di fondo sei riuscito a guadagnarti il gruppo AIN grazie alle tue buone prestazioni. Non male per un giovane che nella passata stagione era al primo anno Aspiranti.
«È stata secondo me un’ottima stagione, perché era complicato prendere subito i ritmi della nuova categoria, ma anche le distanze, più lunghe rispetto agli Allievi. Mi sono difeso bene soprattutto nelle sprint, ma anche nelle distance in classico mi sono fatto valere. Alla vigilia della stagione, insieme al mio allenatore Andrea Gola ci eravamo posti l’obiettivo di chiudere nella top ten della Coppa Italia. L’ho ampiamente raggiunto, terminando settimo. Sono riuscito ad essere regolare per tutta la stagione».
Anche se è presto per parlare di obiettivi in vista del prossimo anno, è facile immaginare che vorrai fare ancora meglio, dal momento che sarai al secondo anno Aspiranti.
«Certo, gli obiettivi sono per forza diversi e più alti. Cercherò di alzare l’asticella, magari guadagnando posizioni nella classifica generale della Coppa Italia e cercando di conquistare un podio agli italiani. Inoltre un obiettivo è la qualificazione agli EYOF di Vuokatti».
Com’è stata la ripresa degli allenamenti dopo la lunga pausa?
«Abbiamo iniziato più tardi rispetto al solito, ma sono riuscito comunque a tenermi in forma durante la quarantena. Anche se sono un atleta dello Sci Club Valle Stura, vado spesso ad allenarmi in Valle Pesio, grazie ad Andrea Gola, che vuole consentirmi di allenarmi insieme ad altri giovani del Comitato Alpi Occidentali, visto che in Valle Stura sono da solo. In questa maniera posso sempre tenere stimoli e motivazioni alte. Allenarmi da solo alle lunghe diventerebbe pesante, meglio farlo insieme agli altri, in particolare per i lavori ad alta intensità».
Tornando indietro nel tempo, puoi raccontarci come hai iniziato?
«Nei primi anni facevo discesa nelle piste vicino casa. Mia mamma, però, è un’ex fondista, così quando avevo dieci anni ha voluto farmi provare la disciplina che più le sta a cuore ed è stato amore al primo istante. Amo in particolare il fatto che le gare siano lunghe e non si concludano subito, come nello sci alpino. Sento di poter sempre esprimere tutto me stesso. Inoltre io amo faticare».
Qual è il format di gara e lo stile che preferisci?
«Senza dubbio preferisco le distance in classico, nelle quali riesco a esprimermi al meglio. Quest’anno sono migliorato molto anche nelle sprint in skating».
Quale ritieni sia il tuo punto di forza e dove devi maggiormente migliorare?
«Certamente devo lavorare molto sulla tecnica libera, ma essendo giovane ho ancora tanti margini di crescita anche in tecnica classica. Per quanto riguarda il mio punto di forza, credo sia caratteriale, perché sono una persona che non si arrende mai e anche quando qualcosa non va cerco di trarne un insegnamento in ottica futura, per non rischiare di ripetere gli stessi errori».
Doppia nazionale, un passo certamente importante per te. Credi di avere qualcuno da ringraziare?
«Sicuramente la mia famiglia che è sempre stata al mio fianco nel corso degli anni. Inoltre dico grazie agli allenatori avuti nel Valle Stura e in particolare ad Andrea Gola che mi permette di seguirlo anche nel Valle Pesio, non facendomi così allenare da solo».
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La FISI ha annunciato le squadre Juniores e Atleti di Interesse Nazionale di sci di fondo per la stagione 2020/21. L’allenatore Paolo Rivero, della Valle Maira, è stato confermato all’interno dello staff tecnico azzurro. Per lui però una doppia novità, in quanto rispetto agli anni passati allenerà la squadra femminile, anziché quella maschile, affidata invece a Luciano Cardini, e inoltre avrà anche il compito di essere il responsabile del progetto Atleti di Interesse Nazionale.
Se nessun piemontese è stato inserito quest’anno nella nazionale juniores, sono ben tre i giovani fondisti del Comitato FISI AOC presenti invece nel Gruppo Atleti di Interesse Nazionale. Due di essi arrivano dallo Sci Club Entracque Alpi Marittime, sono Martino Carollo ed Elisa Gallo, mentre l’altro, Samuele Giraudo, è dello Sci Club Valle Stura e bissa così anche la convocazione nella nazionale azzurra di skiroll. I tre continueranno ad allenarsi con il Comitato FISI AOC, ma saranno seguiti da vicino dalla FISI e potrebbero a settembre svolgere anche dei raduni con gli altri azzurri. Ovviamente su quest’ultimo passaggio inciderà anche l’evolversi della situazione coronavirus e delle limitazioni.
SQUADRE GIOVANILI AZZURRI 2020/21
SQUADRA JUNIORES
Maschile: Elia Barp (2002 – Fiamme Gialle), Andrea Gartner (2002 – Fiamme Gialle), Alessandro Chiocchetti (2001 – Fiamme Gialle), Matteo Ferrari (2001 – Fiamme Oro), Luca Sclisizzo (2001 – Esercito).
Femminile: Giulia Cozzi (2001 – UBI Banca Goggi), Nadine Laurent (2003 – Gressoney), Anna Rossi (2001 – Carabinieri), Francesca Cola (2002 – Alta Valtellina), Lucia Isonni (2003 – Schilpario).
GRUPPO ATLETI DI INTERESSE NAZIONALE
Maschile: Nicolò Cusini (2001 – Livigno), Pietro Pomari (2001 – Fiamme Gialle), Bjoern Angerer (2001 – Sesvenna), Simone Mastrobattista (2002 – Fiamme Gialle), Benjamin Schwingschackl (2002 – Carabinieri), Lorenzo Moizi (2002 – Valmalenco), Martino Carollo (2003 – Alpi Marittime), Samuele Giraudo (2003 – Valle Stura), Andrea Zorzi (2003 – Ski College Veneto), Riccardo Lorenzo Masiero (2001 – Valdobbiadene), Leonardo Capelli (2013 – Clusone), Edoardo Buzzi (2003 – Carabinieri)
Femminile: Beatrice Bastrentraz (2001 – Mont Nery), Lara Centamori (2001 – Valle Vigezzo), Martina Ielitro (2002 – Pol. Le Prese), Veronica Silvestri (2002 – Livigno), Sara Hutter (2001 – Prad Raiffeisen), Elisa Gallo (2003 – Alpi Marittime), Denise Dedei (2002 – Gromo), Elena Rossi (2003 – Valtellina), Giulia Negroni (2003 – 13 Clusone).
STAFF TECNICO
Responsabile Settore Giovanile: Alfred Stauder
Allenatore Squadra Maschile: Luciano Cardini (Carabinieri)
Allenatore Squadra Femminile e Resp. AIN: Paolo Rivero (Valle Maira)
Aiuto Allenatore settore giovanile: Michela Andreola
Referente Centro Sud: Tommaso Tamburro (Barrea)
Skiman: Fabio Pasini (Esercito)
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Entra nel vivo la preparazione della nazionale italiana di sci di fondo in vista della stagione 2020/21. Da lunedì 15 a martedì 23 giugno l’Hotel Livrio, al Passo dello Stelvio, ospiterà gli azzurri per il primo raduno. Il direttore tecnico Marco Selle ha convocato cinque atleti della Squadra A, allenata da Stefano Saracco. Si tratta di Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Maicol Rastelli, Giandomenico Salvadori e Greta Laurent. Sarà invece assente l’altro elemento della squadra, Lucia Scardoni.
Con loro ci saranno anche i tredici atleti, sette uomini e sei donne, del Gruppo “Milano Cortina 2026”, nel quale è presente anche il piemontese Lorenzo Romano (CS Carabinieri). Insieme all’atleta di Demonte, faranno parte nel gruppo anche Luca Del Fabbro, Davide Graz, Michael Hellweger, Stefan Zelger, Simone Daprà, Paolo Ventura, Caterina Ganz, Anna Comarella, Francesca Franchi, Martina Bellini, Cristina Pittin e Nicole Monsorno. A seguirli gli allenatori Fulvio Scola per la squadra maschile e Renato Pasini per quella femminile.
Sta scalpitando il fondista di Demonte, classe 1997: «L’attesa è finita, finalmente si comincia – ha affermato l’azzurro all’ufficio stampa del Comitato FISI AOC – e lo si fa anche bene. Partiamo subito sulla neve, insieme alla Squadra A, un’ottima notizia per noi perché torniamo ad allenarci sugli sci. Purtroppo, a causa di quanto accaduto in questi mesi, non abbiamo avuto la possibilità di sciare in primavera, come hanno invece fatto gli atleti delle altre nazioni, in particolare del Nord Europa. Un bel vantaggio per gli altri, perché è importante fare ore sugli sci anche in questo periodo. Grazie alla FISI potremo utilizzare la pista dello Stelvio solo per noi ed allenarci bene. Sarà faticoso, ma è importante ogni tanto fare degli allenamenti in quota e sfruttare al meglio i tremila metri per una settimana. Inoltre, nonostante le norme rigide di limitazione a causa dell’emergenza coronavirus, avrò l’occasione di sciare al fianco dei big del fondo azzurro come Pellegrino e De Fabiani. Ottima cosa confrontarmi con loro e anche con i miei compagni di squadra della nazionale, visto che qui in zona sono abituato ad allenarmi da solo».
Romano troverà un nuovo allenatore, Fulvio Scola, che sostituisce in nazionale Luciano Cardini, nelle ultime tre stagioni tecnico del giovane cuneese nella nazionale Under 23: «In questa settimana avrò l’occasione di avere un primo impatto con il mio nuovo allenatore, Fulvio Scola. Sarà un ottimo modo per imparare a conoscerlo e iniziare a lavorare insieme. Per ora ci siamo sentiti soltanto per telefono e ho avuto un’ottima impressione da lui. Ci tengo, però, a ringraziare Luciano Cardini per il lavoro che abbiamo fatto assieme in questi tre anni».
Il carabiniere cuneese è entrato nel gruppo “Milano Cortina 2026”, del quale fanno parte gli azzurri sui quali la FISI punta in vista dei Giochi italiani che si svolgeranno tra sei anni. A loro viene anche richiesto di farsi già trovare pronti per la Coppa del Mondo e nei grandi eventi delle prossime stagioni: «Questa squadra ha un nome importante. Ciò è allo stesso tempo un piacere e una responsabilità, in quanto significa che la FISI punta su di me in ottica futura, come ha già fatto negli ultimi cinque anni. Sono ormai tante stagioni, prima negli Juniores e successivamente nell’Under 23, che mi alleno con Daprà, Del Fabbro, Coradazzi e successivamente anche Ventura, siamo un gruppo consolidato. È bello far parte di un progetto a lungo termine con delle ottime credenziali alla base, nel quale abbiamo anche degli obiettivi a medio termine, come Mondiali e Olimpiadi di Pechino. Ma soprattutto dovremo essere presenti il più possibile in Coppa del Mondo, al fianco degli atleti della Squadra A. Bisogna riuscire a farsi trovare pronti per abituarsi a questo livello».
La prossima stagione è piena di incertezze a causa dell’emergenza coronavirus, che potrebbe portare numerosi cambiamenti al calendario. Romano non si preoccupa: «In questo momento sono tranquillo e rilassato, concentrato soltanto sul lavoro che devo fare, perché non sono certo io a poter cambiare la situazione. Il mio unico pensiero è allenarmi al meglio senza alcuna distrazione, tanto che se mi dicessero di partire per il raduno già oggi, andrei immediatamente. Sono consapevole che nel corso della stagione dovremo essere flessibili, soprattutto in estate. Cerco di non farmi distrarre dalla cosa».
Un anno fa Romano in primavera era partito per l’Islanda, dove aveva continuato a sciare partecipando anche a una 50km. L’ultima primavera è stata ben diversa, eppure il carabiniere azzurro guarda il bicchiere mezzo pieno: «Si, mi è mancato andare sulla neve, ma non sono rimasto fermo. Anzi, appena terminato il lockdwon ho fatto una corsa di 43 km, la Marathon Trail delle Cinque Madonne votive di Demonte, in provincia di Cuneo». Con partenza e arrivo a Demonte, Romano ha toccato i vertici di una croce, composta dalle Madonne del Pino, del Ronvello, del Colletto e dei Boschi, in un anello che interseca il suo asse principale proprio alla Consolata di Festiona. È stato qualcosa di simbolico e in un certo senso propiziatorio nel periodo di pandemia da coronavirus, in quanto l’azzurro ha ripercorso i celebri luoghi della preghiera durante la peste del ‘600.
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Il Comitato FISI AOC ha approvato la composizione della squadra di Sci di Fondo della stagione 2020/21. La proposta del responsabile Paolo Giordano e il responsabile tecnico Gino Peyrot è molto interessante. Si è deciso di formare due gruppi specifici, il primo “Sezione Coppa Europa” composto da atleti che ad inizio stagione partono già con l’obiettivo di gareggiare e ottenere risultati anche in ambito nazionale, il secondo “Coppa Italia” formato da coloro che almeno all’inizio parteciperanno alle gare italiane per conquistarsi poi un posto anche nelle competizioni internazionali. Gli aggregati, invece, sono i giovani più interessanti della categoria Allievi. Confermati gli allenatori, Andrea Gola e Matteo Giordan.
SQUADRA SCI DI FONDO STAGIONE 2020/21
SEZIONE COPPA EUROPA
Maschile: Martino Carollo (2003 – Alpi Marittime), Lorenzo Castoldi (2003 – Alpi Marittime), Nicolò Garcia (2003 – Sestriere), Andrea Gastaldi (2003 – Valle Pesio), Samuele Giraudo (2003 – Valle Stura), Davide Ghio (2004 – Alpi Marittime), Simone Negrin (2002 – Prali), Gabriele Rigaudo (2004 – Alpi Marittime).
Femminile: Elisa Gallo (2003 – Alpi Marittime), Giorgia Salvagno (2001 – Valle Pesio)
SEZIONE COPPA ITALIA
Maschile: Giacomo Alifredi (2002 – Prali), Raoul Bertalotto (2002 – Sestriere), Stefano Menusan (2001 – Sestriere), Paolo Milano (2004 – Valle Stura), Filippo Tranchero (2002 – Valle Pesio)
Femminile: Irene Negrin (2004 – Prali)
AGGREGATI U16
Beatrice Laurent (2005 – Sestriere), Alberto Rigaudo (2005 – Alpi Marittime)
STAFF TECNICO
Responsabile: Paolo Giordano
Responsabile Tecnico: Gino Peyrot
Allenatori: Andrea Gola, Matteo Giordano e Francesco Ottino
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Ha tanta voglia di far bene Daniele Serra, dopo una stagione 2019/20 della quale può ritenersi soddisfatto per continuità, avendo ottenuto le sue migliori prestazioni in carriera in OPA Cup, ma nella quale non è riuscito però a trovare gli exploit che gli avrebbero consentito di tornare in Coppa del Mondo. Così il classe 1996, arruolato lo scorso autunno dal Centro Sportivo Esercito, ha ripreso ad allenarsi con ancora maggiore determinazione non appena si è potuto: «Ho già ripreso a pieno regime – ha affermato Serra all’ufficio stampa del Comitato FISI AOC – faccio alcuni allenamenti sugli skiroll, ma soprattutto tanta corsa, palestra, camminate e in particolare bici. Anche l’allenamento fa parte della mia grande passione, non vedo l’ora di tornare ad allenarmi anche domani». Non facendo parte della nazionale azzurra, Serra preparerà la prossima stagione con la squadra di sede del Centro Sportivo Esercito, anche se dovrà aspettare prima di poter fare raduni con i suoi colleghi: «Il mio allenatore Sergio Bonaldi mi sta preparando settimanalmente il programma di allenamento. Inoltre dal mese di luglio riprenderemo anche gli allenamenti collegiali con gli accorcigmenti necessari in base all'evolversi della situazione».
Il fondista cuneese pretende sempre molto da se stesso, così, nonostante abbia ottenuto i suoi migliori risultati internazionali, non è soddisfatto fino in fondo della stagione passata: «Non so bene come giudicarla. Ho sicuramente disputato delle buone gare in OPA Cup, nella quale, se si esclude la tappa di Pokljuka dove ho sofferto parecchio, sono sempre andato molto bene, in particolare a St. Ulrich e Tarvisio. Purtroppo ciò non è bastato per guadagnarmi la convocazione in Coppa del Mondo, il mio obiettivo stagionale. Le gare italiane, invece, non sono andate altrettanto bene. Purtroppo gli Italiani di Gromo prevedevano solo una sprint in classico e una 15km in skating, non i miei due format di gara ideali. Tutto sommato la stagione posso giudicarla positiva, se considero in particolare la mia costanza di rendimento, ma purtroppo sono mancati quei picchi probabilmente necessari per guadagnarsi la convocazione in Coppa del Mondo».
L’atleta della Valle Maira ha quindi analizzato per bene la sua stagione, cercando di capire dove intervenire per migliorare ancora e raggiungere i suoi obiettivi: «Ho ragionato tanto nel corso di questi mesi, cercando di capire come mai mi sono mancati dei picchi di prestazione. Forse credo ciò sia dovuto alla mancanza di ore d’allenamento nel periodo invernale. In estate, quando faccio 26 ore settimanali, mi sembra di volare. Ricordo alcune settimane in ghiacciaio, nelle quali stavo bene e andavo veramente forte nei test con gli altri.. Forse in inverno si riducono troppo le ore di allenamento, appena 12, anche a causa dei viaggi e i continui spostamenti. In teoria scaricando dovresti andare più forte, ma nel mio caso si verifica l’opposto. È comunque difficile riuscire a fare tante ore in inverno, quindi dovrò ragionare bene, insieme al mio allenatore, come programmare la prossima stagione. Magari potrei svolgere delle settimane di carico a Natale e a febbraio, prima dell’ultima fase della stagione».
La FISI ha inserito una nuova squadra, formata da atleti dal ’95 al 2000, denominandola “Milano Cortina 2026”, segno che si punta su fondisti dell’età di Daniele Serra, che ovviamente vuole riprendersi un posto in nazionale. «Il fatto che si punti su atleti della mia età rappresenta certamente uno stimolo in più. A dir la verità, però, non sto pensando troppo alle Olimpiadi del 2026, perché credo di dover guardare innanzitutto alle prossime, visto che quando si disputerà l’evento in Italia avrò trent’anni. Dall’altra parte è anche vero che noi fondisti abbiamo spesso una carriera lunga, soprattutto noi italiani riusciamo a ottenere i migliori risultati attorno ai trent’anni o anche dopo».
Grazie all’arruolamento nel Centro Sportivo Esercito, per la prima volta Serra sta affrontando la preparazione senza le preoccupazioni di un futuro incerto, potendo così concentrarsi soltanto sul lavoro. «L’arruolamento mi ha dato qualcosa in più anche sotto questo aspetto. Ho notato che sto riuscendo ad allenarmi meglio, mi sento più tranquillo e ciò mi aiuta a lavorare bene. L’arruolamento era un obiettivo che avevo fissato da anni e sono riuscito a centrarlo, grazie all’Esercito che ha avuto fiducia in me. Senza di esso sarebbe stato difficile continuare e non gettare la spugna. Ora mi concentro e guardo avanti verso nuovi obiettivi, che voglio raggiungere per me e per ripagare l’Esercito dell’aiuto».
I tanti dubbi sul calendario della prossima stagione, che rischia di essere fortemente condizionata dall’emergenza coronavirus, non sembrano comunque distrarre Daniele Serra, che guarda soltanto al lavoro che deve fare per migliorarsi: «Non sono preoccupato per la sorte della stagione, non posso permettermi di farmi distrarre da cose esterne che non posso controllare. Guardo a me stesso e al lavoro da fare per raggiungere i miei obiettivi. So di voler migliorare sempre in ogni aspetto ed essere competitivo in ogni format di gara. Ho visto che quanto fatto lo scorso anno non è bastato, allora cercherò di fare ancora di più, per migliorare pure in quei format, come sprint in classico e distance in skating, nei quali oggi sono più indietro».