Partenza alle prime luci dell’alba da Cervinia, con la fanfara dei bersaglieri e i fuochi d’artificio, arrivo dei vincitori a Gressoney dopo 4 ore, 18 minuti e 50 secondi di fatica pura e dura: questo in sintesi il Trofeo Mezzalama 2017, vinto dalla squadra del Centro Sportivo Esercito, favoritissima d'obbligo della vigilia. Ma per il valsusino Matteo Eydallin, l'ossolano Damiano Lenzi e il valtellinese Michele Boscacci non è stata una passeggiata: il Mezzalama è stato combattuto fino alla fine e solo nella discesa finale verso Gressoney-La-Trinité i tre alpini hanno avuto ragione dl terzetto formato dal campionissimo catalano Kilian Jornet Burgada e dagli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten, alla fine staccati di 2',18”. Oltre che per la vittoria di Eydallin e Lenzi, il Piemonte può gioire per il secondo posto conquistato nella gara femminile dalla cuneese Katia Tomatis insieme ad Alba De Silvestro e alla francese Axelle Mollaret. Ben 298 la cordate da tre atleti ciascuna in gara nella XXI edizione del Trofeo Mezzalama, prova finale 2017 del circuito “La Grande Course”. La leggendaria maratona dei ghiacciai da Breuil-Cervinia a Gressoney-La-Trinité attraverso la vetta del Castore e il Naso del Lyskamm, è stata favorita da eccellenti condizioni meteo, come aveva annunciato il meteorologo Luca Mercalli durante il briefing tecnico. In quota gli atleti hanno dovuto comunque misurarsi con un freddo intenso, acuito da raffiche di vento da Nord a 50km/h, che determinavano una temperatura percepita di venti gradi sottozero. La tempesta di vento dei giorni scorsi aveva spazzato la poca neve, lasciando affiorare il ghiaccio in molti tratti. “Malgrado ciò è stata una gara fluida e regolare. - ha dichiarato la guida alpina Adriano Favre, l’artefice del moderno Mezzalama, giunto alla sua undicesima edizione - Anche sulla cresta del Castore, il tratto oggi più temuto, non ci sono stati rallentamenti. Merito anche della maturità e della tecnica raggiunta dagli atleti”. Come detto, due cordate si sono contese la gara dall’inizio alla fine: gli alpini del Centro Sportivo Esercito Eydallin, Lenzi e Boscacci e il fortissimo team ispano-elvetico Burgada-Marti-Anthamatten. Questi ultimi, partiti con un ritmo forsennato verso il Colle del Theodulo, hanno sempre fatto l’andatura, trascinati da uno scatenato Kilian Jornet Burgada, passando per primi sul Castore, la “cima Coppi” del Mezzalama, a 4226 metri di quota. Burgada, Marti e Anthamatten sono transitati per primi anche sul Naso del Lyskamm, tallonati dagli alpini fino all’inizio della lunga discesa sul ghiacciaio del Lys. Passati in testa con una volata fulminate dopo il Rifugio Mantova, nel vertiginoso imbuto del Canalino dell’Aquila i tre atleti del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur hanno accumulato un vantaggio di oltre due minuti, che hanno conservato fino al traguardo di Gressoney-La-Trinité. Il valsusino Matteo Eydallin è ormai alla sua quarta vittoria nella gara più classica dello sci alpinismo italiano e, dopo aver tagliato il traguardo molto provato dalla fatica, ha affermato che quello del 2017 potrebbe essere il suo ultimo Mezzalama. Ma, chissà, potrebbe ripensarci fra due anni. L’ossolano Damiano Lenzi, ormai monregalese d'adozione, è alla terza vittoria nel Mezzalama, mentre per il valtellinese Michele Boscacci quella del 2017 è stata è la seconda affermazione. Avendo vinto le ultime tre edizioni (2013 2015 e 2017), il Centro Sportivo Esercito si è aggiudicato il prestigioso trofeo, peraltro già conquistato nel 1937 e nel 2009, sempre per aver vinto la gara per tre edizioni consecutive. La terza posizione non è mai stata in discussione. William Boffelli, Pietro Lanfranchi e Jakob Herrmann sono stati saldamente sul podio già al Colle del Breithorn e poi hanno tenuto sino al traguardo, arrivando a 12’,33” dai vincitori. Quarti a 31’,21” Nadir Maguet, Manfred Reichegger e Robert Antonioli, quinti a 42’ Valentin Favre, il pinerolese Filippo Barazzuol e Alexis Sévennec. Completano la top ten Martin Stofner, François Cazzanelli e Stefano Stradelli; Filippo Beccari, Henri Aymonod e il norvegese Lars Erik; Alex Salvadori, Alex Oberbacher e Daniele Cappelletti; il team andorrano con David Albos Cavaliere, Xavi Areny Bernabé, Joan Albos; la terza squadra dell’Esercito con Fabio Pasini, Daniel Antonioli e Richard Tiraboschi. In campo femminile la squadra del Centro Sportivo Esercito, formata da Alba De Silvestro, Katia Tomatis e dalla francese Axelle Mollaret, pur avendo condotto in testa fino al Naso del Lyskamm, è stata superata nelle discesa finale dalle agguerrite rivali Jennifer Fiechter, Emelie Forsberg e Laetitia Roux, che hanno vinto in 5h,37',49”, staccando di 2',12” il team italo-francese e di 1h,13',58” il team formato da Annie e Katrin Bieler e da Dimitra Theocaris. “Purtroppo le gare si costruiscono in salita, ma si vincono in discesa. - ha spiegato dopo l'arrivo Katia Tomatis - Nel finale non ne avevamo quasi più, ma per il nostro team resta un grande Mezzalama”. Per garantire la sicurezza di novecento scialpinisti sui ghiacciai del Monte Rosa la Fondazione Trofeo Mezzalama, presieduta dal gressonaro Luca Bieler, ha schierato sul percorso oltre 150 addetti, guide alpine, uomini del Soccorso Alpino, Carabinieri, Polizia, Forestali Regionali, Guardia di Finanza, medici, e cronometristi; senza contare i tantissimi volontari che, operando dietro le quinte, rendono possibile una gara unica al mondo per lunghezza e durezza.
Per consultare le classifiche complete del Trofeo Mezzalama 2017: http://www.trofeomezzalama.it/classifiche-it
In allegato: alcune immagini della gara