Il mondo dello sci italiano e quello piemontese in particolare sono in lutto. A 75 anni, stroncato da una malattia che spesso non perdona, ci ha lasciati un grande campione e un grande uomo di sci, Alessandro Casse. Originario di Oulx, discesista azzurro, ha legato il suo nome soprattutto al Kilometro Lanciato, stabilendo il primato mondiale nel luglio 1971 sulla pista di Plateau Rosa a Cervinia, con la velocità di 184,143 km/h. Due anni portò il limite a 184,237 km/h. Passione per la velocità che Sandro (o “Cassiòt”, come tutto lo chiamavano nell’ambiente dello sci) ha poi trasmesso al figlio Mattia, azzurro che proprio negli ultimi giorni si è tolto grandi soddisfazioni nelle gare veloci di Coppa del Mondo. Il Presidente del Comitato FISI Alpi Occidentali, Pietro Blengini, il Consiglio e lo staff del Comitato si stringono intorno a Mattia e a tutti i congiunti di Sandro nell'esprimere il loro cordoglio e la loro vicinanza. Il funerale sarà celebrato venerdì 24 dicembre alle 14,30 nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Oulx. Sportivo a tutto tondo, Sandro Casse era amante anche della bicicletta, con cui partecipava a gare amatoriali e gran fondo. Maestro di sci e allenatore, era stato fra coloro che avevano insegnato i primi rudimenti a Piero Gros, medaglia d’oro in Slalom alle Olimpiadi di Innsbruck e vincitore della Coppa del Mondo 1973-1974. Fino a 14 anni Sandro partecipava a gare di sci di fondo e a qualche competizione di Gigante. Furono i responsabili della scuola di sci “Edoardo Agnelli” di Sestriere a notarlo, consentendogli di allenarsi durante la settimana per partecipare alle gare domenicali. Con lo Sci Club Sestriere Casse iniziò ad emergere nella sua seconda stagione tra gli Juniores. Il colpo di fulmine con il KL avvenne quando a Sestriere fu scelto come apripista di una sessione vinta da Edoardo Agraiter, che toccò i 160,714 km/ scendendo dal Sises. A 18 anni Casse divenne un atleta delle Fiamme Gialle e corse il suo primo Kl a Cervinia. Nel 1967 fu dodicesimo e iniziò una scalata al record completata nel 1971 e poi nel 1973. Chi ha conosciuto Sandro ne ha apprezzato la maestrìa tecnica e le doti umane, come la modestia a l’attaccamento alle sue radici valsusine, che nel 2006 gli valse il premio “Que vive mon paìs”, conferito durante le Olimpiadi dalla Provincia di Torino ai campioni sportivi più attenti al proprio patrimonio culturale e linguistico. Per vedere un frammento dell’intervista a Sandro Casse registrata in quell’occasione: https://www.youtube.com/watch?v=IAUA_4BLoBI
LO SCI ITALIANO PIANGE SANDRO CASSE. IL CORDOGLIO DEL COMITATO FISI ALPI OCCIDENTALI
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